L’arrivo delle prime specie aliene nel Garda.

L’arrivo delle prime specie aliene nel Garda.
Correva l’anno 1954, 6 anni prima dell’entrata in funzione della diga.
A Peschiera del Garda apriva il primo campeggio, il Bergamini.
E’ l’alba del turismo “moderno”, inteso come fenomeno di massa, internazionale, di fatto l’inizio della fortunata epopea economica gardesana.
Ma quali furono gli effetti del turismo in termini ambientali e di habitat sul Garda?
Considero 3 fenomeni, generati dal turismo, che hanno contribuito a mettere in forte sofferenza il Garda e sono: la pressione antropica legata alla modificazione dei litorali, collettamento dei reflui fognari e le specie aliene, tutti in effetti collegati tra loro.
Con il crescente numero dei turisti, aumentava “domanda e offerta” e quindi la quantità delle strutture ricettive.
Allora la spinta economica era forte, la sensibilità ambientale meno, motivo per cui parte dei reflui delle strutture turistiche, ma non solo, venivano scaricati a Lago, la via più comoda e immediata…ed era una pratica normale per il tempo.
I litorali venivano edificati, parte dei canneti eliminati, per costruire lungolaghi, porti e spiagge.
Tutto ciò, insieme anche alla costruzione della diga, Edificio Regolatore del Lago di Garda, rappresenta parte della spiegazione rispetto il fenomeno dell’aumento dei “fanghi” e della modifica delle zone di frega, così come riportato da molti pescatori del tempo.
In quei periodi, cominciava a sommarsi però anche un altro fenomeno da considerare, l’arrivo delle specie aliene.
Tra esse la “Dreissena Polymorpha”(in foto), un mollusco, tra i 100 più invasivi al mondo, originario, pensate, del Mar Caspio e Mar Nero.
Ma come è arrivato nel Lago?
Semplice, agganciato alle carene dei motoscafi dei turisti provenienti dai laghi del nord Europa (certificato dalle analisi genetiche dei campioni analizzati).
Questa, insieme ad altre 41 specie, tra cui, incredibile ma vero, una medusa, hanno contribuito a fare del Lago di Garda il più grande “hotspot” di specie aliene in Europa, con gli annessi problemi per l’habitat e biodiversità.
Questo fenomeno, giusto dirlo, accumuna tutti i laghi in Europa.
Per concludere il ragionamento, è chiaro che, per comprendere il presente e programmare il futuro risulta indispensabile conoscere il passato, ecco quindi spiegato il motivo del Contratto di Lago, che sta già producendo i primi risultati, es: è in conclusione l’iter normativo rispetto la sanificazione delle carene per tutti gli scafi provenienti da bacini “extra Lago di Garda”, al fine di fermare l’arrivo di nuove e potenzialmente dannose specie infestanti(aliene).
Inoltre provvederà a recuperare zone di “frega” e di canneto.
In questo scenario si colloca anche il progetto del nuovo collettore fognario gardesano, che sostituirà l’attuale in funzione dagli anni ’80.
Il turismo è e sarà imprescindibile per il Garda, ci ha affrancati dalla crisi del dopo guerra e oggi dovremo ringraziare i “pionieri” di allora, come il Camping Bergamini per esempio, per ciò che abbiamo e per lo stile di vita che possiamo condurre.
Io sono un convinto sostenitore del turismo, anche perché oggi, forti della conoscenza e dello studio degli “errori” passati, possiamo diventare noi i “pionieri” di un ulteriore sviluppo all’unisono con la tutela ambientale e dell’habitat, che, pensateci bene…sarà essa stessa un forte valore aggiunto di promozione turistica, verso un turista più “consapevole”.
Chi pensa, oggi, che lo sviluppo economico si ponga in opposizione alla tutela ambientale e viceversa, sbaglia!!
Mai come adesso, sul Lago di Garda, grazie anche al Contratto di Lago, abbiamo l’occasione di dimostrare che questa teoria è ormai superata e degna di essere definitivamente riscritta.