Le specie aliene del Lago di Garda, le Corbicule.

Le specie aliene del Lago di Garda, le Corbicule.

Oggi vi parlo delle vongole del Lago di Garda o meglio…di vongole originarie del sud-est asiatico, arrivate nel Lago di Garda in tempi relativamente recenti, tra il 2000 e il 2018. Pensate sia fantascienza??
No, assolutamente.
Queste vongole, volgarmente chiamate tali, appartengono di fatto alla famiglia della Corbicule e sono di 4 specie: “fluminea”, “fluminalis”, “leana” e “largillierti”.
Avevo già parlato settimane fa della Dreissena polymopha, presente nel Garda dagli anni ’70, un mollusco come le Corbicule, catalogata tra le 100 specie più invasive in Europa.
Come sempre mi documento e condivido insieme a voi rispetto la situazione del Lago di Garda, in questo caso attraverso la sintesi di alcune pubblicazioni scientifiche quali: “First record of Corbicula fluminalis in Lake Garda, living in sympatry with Corbicula fluminea” e “Unraveling the complexity of Corbicula claims invasion in Lake Garda”.
Queste pubblicazioni scientifiche, rispettivamente del 2009 e 2018, non fanno altro che rinforzare e dare valore alle azioni e soluzioni intraprese dal Contratto di Lago a tutela dell’habitat, in quanto testimoniano come determinate specie aliene siano in aumento.
Fino a pochi anni fa, nel Lago di Garda, si parlava solo, per la Corbicula, della fluminalis e fluminea.
Nel 2018 invece se ne certificano altre due, per la prima volta in Italia, la Corbicula leana e largillierti, simili a quelle rinvenute precedentemente in Spagna e successivamente in Francia, a conferma di come il Lago di Garda sia tra gli “hot spot” di specie aliene più importanti in Europa.
Il fenomeno quindi è in continua evoluzione, in aumento evidentemente ed è una situazione che avviene apparentemente in silenzio ma che, a livello dell’equilibrio della biodiversità e dell’habitat, fa grande rumore e solleva davvero molti punti interrogativi.
Sappiamo che sono specie che si nutrono anche di fitoplancton, alimento vitale per numerose altre specie autoctone del Lago e quindi, queste specie, sono di fatto dei competitori alimentari, in grado di modificare un già precario equilibrio biologico.
Per non “appesantire” eccessivamente questo post mi fermo sulla presentazione di queste specie e sulla loro diffusione, riportando invece questa importante evidenza, citata nel “Millennium Ecosystem Assessment 2005”, che gode di un largo consenso scientifico, ovvero che le specie aliene sono tra i fattori più importanti nella perdita della biodiversità e disequilibrio degli ecosistemi.
Basta questo per comprendere che deve esserci grandissima responsabilità in ogni azione a tutela del Garda, si devono coordinare gli interventi in modo responsabile, in quanto se si vuole davvero fare sul serio e fare del bene, serve valutare ogni singolo aspetto del Lago e solo una volta compreso, attuare azioni a tutela.
Le azioni a spot non servono allo scopo. Ecco perché nel Contratto di Lago è nato un “osservatorio ambientale e del paesaggio”, formato da scienziati ed enti preposti allo studio e monitoraggio del Lago.
Un osservatorio che non costa nulla economicamente, sono tutti enti che già operano, a livello pubblico o tramite fondazioni, nel monitoraggio e nella ricerca…e che hanno trovato nel Contratto di Lago un luogo dove fare sintesi, confrontare ogni studio ed evidenza per tracciare un andamento omnicomprensivo, finalmente, della salute e dell’evoluzione del Garda.
Non era mai arrivato a compimento un coordinamento di tale spessore scientifico dedicato unicamente al Lago di Garda, anche se negli anni é stato spesso auspicato…oggi è reale.

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