L’arrivo della Dreissena bugensis nel Lago di Garda

L’arrivo della Dreissena bugensis nel Lago di Garda
𝐒𝐂𝐎𝐏𝐄𝐑𝐓𝐀 𝐔𝐍𝐀 𝐍𝐔𝐎𝐕𝐀 𝐒𝐏𝐄𝐂𝐈𝐄 𝐈𝐍𝐕𝐀𝐒𝐈𝐕𝐀 𝐍𝐄𝐋 𝐋𝐀𝐆𝐎 𝐃𝐈 𝐆𝐀𝐑𝐃𝐀.
E’ stata la Fondazione Edmund Mach, da sempre in prima linea in questo settore di ricerca, a rendere nota la scoperta, attraverso la pubblicazione scientifica del 31 ottobre 2022, su: “INVASIVESNET” – BioInvasions Records (2022), dal titolo: “𝘍𝘪𝘳𝘴𝘵 𝘳𝘦𝘤𝘰𝘳𝘥 𝘰𝘧 𝘲𝘶𝘢𝘨𝘨𝘢 𝘮𝘶𝘴𝘴𝘦𝘭, 𝘋𝘳𝘦𝘪𝘴𝘴𝘦𝘯𝘢 𝘣𝘶𝘨𝘦𝘯𝘴𝘪𝘴 𝘈𝘣𝘥𝘳𝘶𝘴𝘰𝘷, 1897, 𝘪𝘯 𝘐𝘵𝘢𝘭𝘺: 𝘮𝘰𝘳𝘱𝘩𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘤𝘢𝘭 𝘢𝘯𝘥 𝘨𝘦𝘯𝘦𝘵𝘪𝘤 𝘦𝘷𝘪𝘥𝘦𝘯𝘤𝘦 𝘪𝘯 𝘓𝘢𝘬𝘦 𝘎𝘢𝘳𝘥𝘢”.
Ma cos’è e come si chiama questa nuova specie?
Come da titolo…si chiama Dreissena bugensis ed è un mollusco, comunemente detto “quagga mussel”, originario del Fiume Dnieper, che nasce dalle colline Valdai in Russia e sfocia, dopo aver percorso l’Ucraina, nel Mar Nero.
Ma dove sono state trovate e da quanto potrebbero essere presenti?
La prima catalogazione è avvenuta appunto nel marzo scorso a Castelletto di Brenzone e Bardolino.
Le dimensioni degli esemplari individuati, sui 17mm, suggeriscono che sia arrivata da poco nel Garda, circa un anno.
Questo mollusco è una specie altamente invasiva tanto che, come successo per esempio nel Lago di Costanza, è stata in grado di soppiantare anche le specie aliene precedentemente presenti, colonizzando velocemente l’intero ambiente.
Per il Garda potrebbero volerci solo 4 anni per questo, stando alla velocità con cui si è estesa nel Lago di Costanza.
Possiamo quindi dire che è cominciata una colonizzazione 2.0 dove le specie invasive precedentemente insediate, potrebbero essere soppiantate da altre ancora più invasive.
Ora, senza entrare eccessivamente nei dettagli, per i quali consiglio la lettura della pubblicazione che è in formato “open access” (in inglese), reperibile cliccando il titolo su Google, si pongono per il Lago di Garda delle esigenze dettate dall’evidenza, che sono poi quelle che da anni sottopongo in varie sedi e che trovano, con questa nuova notizia, un’ulteriore (se mai fosse necessaria) conferma e validità.
Quest’autorevole pubblicazione scientifica indica chiaramente che, non essendoci immissari nel Garda a contatto con laghi o fiumi precedentemente contaminati, l’arrivo di questa specie aliena, se non sbaglio la 43°, è avvenuta con l’arrivo di natanti esteri, con scafi e/o motori contaminati.
Questo veicolo di contaminazione non rappresenta certo una novità per il Garda.
Era già successo a fine anni ’60, con la catalogazione della Dreissena polymorpha (prima segnalazione in Italia) arrivata insieme ai natanti dai laghi tedeschi ed ora, nuovamente come primato in Italia, è stata catalogata la Dreissena bugensis.
Il Contratto di Lago, siglato ad ottobre 2019, riporta nei suoi punti la norma sulla Sanificazione delle Carene e Motori.
Questo punto fu inserito per un valido motivo.
Studiando infatti il problema delle specie aliene, proprio attraverso le precedenti pubblicazioni scientifiche della Fondazione Mach, era chiaro come il Garda fosse già molto sotto pressione ed era necessario porre un freno ad un ulteriore fenomeno invasivo, con una legge interregionale a riguardo: la Sanificazione Carene e Motori appunto.
Ho seguito dall’inizio la questione, in prima persona, mettendoci la faccia.
Ho prodotto delle relazioni chiare ed esaustive, che ho sottoposto alle regioni Veneto, Lombardia e provincia autonoma di Trento, riportando minuziosamente la bibliografia ed ogni autore a supporto di tutto ciò che scrivevo, per far comprendere sia la validità che l’importanza nel dare avvio all’iter per la realizzazione di questa legge.
Le difficoltà non sono state poche e non è affatto una polemica…in quanto una legge a carattere interregionale, per l’intesa che sottende, non è certo un procedimento semplice.
La Regione Veneto ha però “aperto la porta”, recependo e facendo sua la proposta per la Sanificazione Carene e Motori.
Questo è stato un passo ed un risultato importantissimo, innovativo in Italia, per il quale devo ringraziare la Vice Presidente della Regione Veneto Elisa De Berti sempre presente per il Garda, come il consigliere regionale Alessandra Sponda ed Enrico Corsi.
Ora spetta a Lombardia e Trentino chiudere il cerchio, affinché si possa tradurre il tutto in legge interregionale.
Tutto è infatti pronto!!
Ho sempre sostenuto e l’ho ripetuto anche all’audizione dedicata in II° Commissione in Regione Veneto, quanto fosse necessario fare in fretta, al fine di frenare l’arrivo di nuove specie.
Spero quindi che questa possa essere l’ultima introdotta da dover annoverare e con cui fare i conti in futuro e che la tanto attesa legge interregionale sulla Sanificazione Carene e Motori diventi operativa al 100%.