Verso un tavolo di lavoro operativo e multidisciplinare, l’importanza della conoscenza

“𝘓𝘢 𝘷𝘢𝘳𝘪𝘦𝘵à 𝘥𝘦𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘤𝘦𝘴𝘴𝘪 𝘳𝘦𝘭𝘢𝘵𝘪𝘷𝘪 𝘢𝘭 𝘓𝘢𝘨𝘰 𝘥𝘪 𝘎𝘢𝘳𝘥𝘢 𝘥𝘪𝘮𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘭’𝘪𝘮𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘢𝘣𝘪𝘭𝘪𝘵à 𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘦𝘵𝘦𝘯𝘻𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘥𝘪𝘴𝘤𝘪𝘱𝘭𝘪𝘯𝘢𝘳𝘪 𝘦 𝘭𝘢 𝘯𝘦𝘤𝘦𝘴𝘴𝘪𝘵à 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘢𝘱𝘱𝘳𝘰𝘧𝘰𝘯𝘥𝘪𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘤𝘦𝘴𝘴𝘪 𝘧𝘪𝘴𝘪𝘤𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘢𝘧𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘭𝘦𝘴𝘴𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘨𝘦𝘴𝘵𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘳𝘪𝘴𝘰𝘳𝘴𝘦 𝘪𝘥𝘳𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘭𝘢𝘨𝘩𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘧𝘰𝘯𝘥𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘢𝘭𝘱𝘪𝘯𝘪.
𝘓’𝘢𝘤𝘲𝘶𝘪𝘴𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦 𝘭𝘢 𝘨𝘦𝘴𝘵𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘥𝘢𝘵𝘪 𝘴𝘵𝘳𝘶𝘵𝘵𝘶𝘳𝘢𝘵𝘪, 𝘢𝘵𝘵𝘳𝘢𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘵𝘰𝘤𝘰𝘭𝘭𝘪 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘪𝘷𝘪𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘳𝘪𝘴𝘶𝘭𝘵𝘢 𝘧𝘰𝘯𝘥𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘭𝘦 𝘯𝘦𝘪 𝘨𝘳𝘢𝘯𝘥𝘪 𝘭𝘢𝘨𝘩𝘪, 𝘥𝘰𝘷𝘦 𝘴𝘱𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘨𝘭𝘪 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘦𝘴𝘴𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘴𝘵𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘦 𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘵𝘪 𝘥𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘭𝘶𝘳𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘪 𝘦𝘯𝘵𝘪𝘵à 𝘥𝘪𝘧𝘧𝘦𝘳𝘦𝘯𝘵𝘪.
𝘛𝘢𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘭𝘦𝘴𝘴𝘪𝘵à è 𝘴𝘱𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘵𝘳𝘢𝘴𝘤𝘶𝘳𝘢𝘵𝘢 𝘦 𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘭’𝘦𝘴𝘱𝘦𝘳𝘪𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘓𝘢𝘨𝘰 𝘥𝘪 𝘎𝘢𝘳𝘥𝘢 𝘴𝘶𝘨𝘨𝘦𝘳𝘪𝘴𝘤𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘶𝘭𝘵𝘦𝘳𝘪𝘰𝘳𝘪 𝘳𝘪𝘤𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘯𝘦𝘤𝘦𝘴𝘴𝘢𝘳𝘪𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘵𝘦𝘨𝘪𝘦 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘦𝘳𝘷𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘵𝘢𝘭𝘪 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘳𝘪𝘴𝘰𝘳𝘴𝘦 𝘪𝘥𝘳𝘪𝘤𝘩𝘦.
𝘐𝘯 𝘵𝘢𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘦𝘴𝘵𝘰, 𝘪𝘭 𝘷𝘢𝘭𝘰𝘳𝘦 𝘢𝘨𝘨𝘪𝘶𝘯𝘵𝘰 𝘢𝘱𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭𝘭’𝘢𝘵𝘵𝘪𝘷𝘪𝘵à 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘳𝘪𝘤𝘦𝘳𝘤𝘢 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘥𝘪𝘴𝘤𝘪𝘱𝘭𝘪𝘯𝘢𝘳𝘦 𝘴𝘢𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘵𝘪𝘷𝘰, 𝘴𝘰𝘱𝘳𝘢𝘵𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘶𝘤𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘥𝘪𝘧𝘧𝘪𝘤𝘪𝘭𝘪 𝘴𝘤𝘦𝘭𝘵𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘦𝘷𝘰𝘯𝘰 𝘦 𝘥𝘰𝘷𝘳𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘢𝘧𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘧𝘪𝘥𝘦 𝘧𝘶𝘵𝘶𝘳𝘦 𝘪𝘯 𝘶𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘤𝘢𝘮𝘣𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘤𝘭𝘪𝘮𝘢𝘵𝘪𝘤𝘰”.
Questa è la traduzione che ho fatto della parte finale della pubblicazione scientifica (in inglese) edita su HydroLink Magazine 2024, da parte dell’Università di Trento – Physical Limnology Laboratory (PhyLL).
Oltre ad aver fatto un lavoro davvero interessante sul Lago di Garda, circa lo studio dell’effetto dell’apertura della Galleria Adige-Garda, con il monitoraggio degli effetti dell’acqua circa gli elementi in sospensione, come del rimescolamento delle colonne d’acqua gardesane, che mettono in relazione l’ossigeno degli strati superficiali con i nutrienti presenti negli strati profondi, ecc… lo studio mi è particolarmente piaciuto proprio per le considerazioni finali che ho tradotto.
Riassumono infatti perfettamente uno degli elementi più importanti, su cui mi stò davvero spendendo da tanto tempo, ovvero organizzare un lavoro multidisciplinare e di condivisione circa i dati presenti e passati (oltre ai futuri da ricercare), al fine di ordinarli e contestualizzarli, soprattutto in relazione all’evoluzione futura del Lago di Garda, che si profila sempre più seguendo le evoluzioni climatiche e della società.
𝙎𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙩𝙞𝙥𝙤 𝙙𝙞 𝙡𝙖𝙫𝙤𝙧𝙤 𝙚 𝙧𝙞𝙘𝙚𝙧𝙘𝙖, 𝙣𝙤𝙣 𝙥𝙤𝙩𝙧𝙚𝙢𝙤 𝙢𝙖𝙞 𝙖𝙫𝙚𝙧𝙚 𝙪𝙣𝙖 𝙫𝙞𝙨𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙜𝙡𝙤𝙗𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙞 𝙘𝙤𝙨𝙖 𝙨𝙩𝙖’ 𝙧𝙚𝙖𝙡𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙖𝙛𝙛𝙧𝙤𝙣𝙩𝙖𝙣𝙙𝙤 𝙞𝙡 𝙇𝙖𝙜𝙤 𝙙𝙞 𝙂𝙖𝙧𝙙𝙖 𝙚 𝙙𝙤𝙫𝙚 𝙨𝙩𝙖’ 𝙖𝙣𝙙𝙖𝙣𝙙𝙤.
C’è una questione idraulica e climatica (𝘵𝘳𝘢 𝘢𝘱𝘱𝘰𝘳𝘵𝘪 𝘦 𝘱𝘳𝘦𝘭𝘪𝘦𝘷𝘪, 𝘦𝘷𝘢𝘱𝘰𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦𝘥 𝘢𝘶𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘦𝘳𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢), che comporta una modifica della qualità dell’acqua, dell’habitat e quindi della bio-diversità; bisogna considerare l’evoluzione della società e dell’imprenditoria (𝘵𝘶𝘳𝘪𝘴𝘵𝘪𝘤𝘢 𝘦𝘥 𝘢𝘨𝘳𝘪𝘤𝘰𝘭𝘢, 𝘲𝘶𝘪𝘯𝘥𝘪 𝘮𝘰𝘯𝘵𝘦 𝘦 𝘷𝘢𝘭𝘭𝘦), c’è la questione idroelettrica e soprattutto l’esigenza futura dell’idropotabile.
Quante figure devono quindi sedersi ad un “tavolo operativo” per condividere le proprie conoscenze e professionalità a favore del lago di Garda?
Molteplici.
Quanto è importante questo passo?
Importantissimo, faccio addirittura fatica a quantificarne il quanto.
E’ complesso organizzare un tavolo operativo di questo tipo?
Si, purtroppo si…e ho avuto ulteriore conferma anche pochi giorni fa di quanto sia difficile far capire questa necessità a più enti contemporaneamente; è diffcile spiegare a chi non vuol capire, è difficile far capire a chi non vuole ascoltare.
Ma si va avanti…la Comunità del Garda ha avuto mandato proprio dalla Regione Veneto e Lombardia, con la Prov.Autonoma di Trento, di adoperarsi per sintetizzare, comprnedere e proporre soluzioni ai principali problemi gardesani, sia nel breve, che nel medio e lungo termine (𝘷𝘦𝘥. 𝘈𝘤𝘤𝘰𝘳𝘥𝘰 𝘘𝘶𝘢𝘥𝘳𝘰 𝘐𝘯𝘵𝘦𝘳𝘳𝘦𝘨𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦).
La Comunità del Garda la intendo e la vivo proprio in questo senso…come il luogo ideale per fare sintesi e incontrarsi, dibattere e proporre, le sue porte sono aperte a tutti gli enti, comunità scientifica e popolazione.

In foto lato parte della pubblicazione citata ed in ultima foto gli autori e credits.