Il Leone di San Marco di Peschiera del Garda

Il Leone di San Marco di Peschiera del Garda
27 aprile 2019…27 aprile 2022.
Buon compleanno al Leone Marciano di Peschiera del Garda.
Tre anni fa Porta Verona svelava letteralmente tutto il suo splendore, dopo un lungo lavoro preparatorio, di progettazione e restauro ricollocando anche il Leone di San Marco, la dove fu distrutto 222 anni prima, riconsegnano dignità alla porta principale d’accesso alla fortezza e completando il significato del monito inciso nel marmo che, per tutta la larghezza della porta, così recita: “Disce heac moneat praecelsa leonis imago ne stimules veneti cev leo in hoste vigent”.
Tradotto significa: “Che tu sappia, che questa eccelsa immagine del leone ti dissuada dal provocare i Veneti, giacchè con il nemico hanno il vigore del Leone”.
Infatti, dopo il trattato di Campoformio del 1797, la Repubblica Serenissima di Venezia cessava d’esistere e Napoleone, per cercare di eliminare ogni simbolo della Serenissima, decretò la distruzione delle effigi presenti in tutto lo stato Veneto.
Ecco che anche il Leone di San Marco presente su Porta Verona fu distrutto e non se ne trovò più alcuna traccia.
Da allora, dal 1797, rimase una breccia nel muro della porta, colmata per il periodo della dominazione Asburgica dell’Aquila Alata Imperiale e successivamente alla caduta dell’esercito Asburgico, a Peschiera arrivata il XXX maggio del 1848, rimase solo la breccia.
Nel 2019 si decise di iniziare i lavori di restauro e recupero della cinta muraria rinascimentale di Peschiera del Garda e anche Porta Verona venne interessata da tale azione.
Si decise quindi di cercare di recuperare l’effige marciana, ricostruendola con le proporzioni dell’epoca e con il materiale dell’epoca, parliamo quindi del XVI sec.
L’Accademia delle Belle Arti di Verona venne così incaricata, dal Comune di Peschiera del Garda, di fare uno studio e un concorso interno per realizzare questa immagine.
Vincitrice di tale concorso fu Camilla Biancotto, una giovane e talentuosa artista, studentessa della Accademia.
Il suo lavoro, eccellente, vinse quindi su decine di concorrenti e divenne di fatto l’immagine del Leone di San Marco che lo scultore Matteo Cavaioni realizzò, scolpendola da un blocco di marmo “biancone di Verona” di ben 15 tonnellate.
Anche il marmo per la scultura non fu scelto a caso, ma identificato dopo perizie su resti lapidei dei leoni marciani ancora esistenti.
Il risultato è oggi sotto i vostri occhi.
E’ stato un bellissimo risultato, merito di un lavoro multidisciplinare tra l’altro, di cui gli Arilicensi e questa amministrazione possono andare certamente fieri, tant’è che in questi ultimi anni si sono viste e si vedono migliaia di persone fotografare questa porta, oggi lucente e imponente in tutta la sua “bellezza comunicativa”.
Inoltre sono tantissimi coloro che si fermano a leggere la tabella storica dedicata, la n°9, che invoglia a conoscere meglio Peschiera del Garda e le sue mura rinascimentali della Serenissima Repubblica di Venezia, Patrimonio Unesco.
Dico sempre quanto la Cultura dell’Acqua sia la base da cui partire per ogni valutazione che coinvolga il Lago di Garda e il suo futuro, così allo stesso modo la conoscenza della storia di Peschiera del Garda credo rappresenti quel tassello imprescindibile di conoscenza e appartenenza tutto da scoprire…collocandosi inoltre come il vero valore aggiunto in ambito turistico.
Il bello è che non si finisce mai di imparare.