Piccoli o grandi che siano…abbiamo mai calcolato i reali apporti idrici nel Garda?

Sono 25 gli affluenti naturali del Lago di Garda, più un ventiseiesimo artificiale, ovvero la 𝐆𝐚𝐥𝐥𝐞𝐫𝐢𝐚 𝐀𝐝𝐢𝐠𝐞-𝐆𝐚𝐫𝐝𝐚, di fatto un immissaio a regime torrentizio…che giusto tra pochi giorni si riattiverà.
Ma vi sono anche altri piccoli immissari, dei “rivi” diciamo, dagli apporti davvero minimali, come questo che ho ripreso nei pressi di Brenzone, loc. Porto.
Sono talmente piccoli da essere considerati ininfluenti…anche se credo non dovrebbe essere cosi, ma ora provo a spiegarmi meglio.
Essi scendono lungo i canaloni del Monte Baldo, gonfiandosi dopo abbondanti pioggie o con neve da disgelo, come sta succedendo adesso in un mix di entrambe le cose.
Se li immaginiamo messi insieme, riescono certamente anch’essi a dare un contributo al regime idraulico gardesano.
Questa “visione d’insieme” potrebbe contribuire a decifrare meglio il sistema idrico di apporto al Lago di Garda, in relazione al suo piccolo bacino imbrifero che, curiosamente, risulta essere il più piccolo in superfice rispetto i restanti laghi sub alpini italiani, a servizio invece del più grande lago italiano.
Magari adesso, con un lago praticamente al 100% del suo invaso possibile, non sembra gran che importante valutare i micro apporti come questo; invece sono convinto che una comprensione totale del sistema idrico afferente al Garda possa essere invece scientificamente molto interessante.
𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞’?
Perchè la modellazione idraulica dei piccoli rivi, che come detto si attivano in determinate situazioni metereologiche, sino ai torrenti e fiumi più importanti (𝘥𝘦𝘭 𝘚𝘢𝘳𝘤𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘦𝘴𝘦𝘮𝘱𝘪𝘰 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘵𝘪𝘮𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢 𝘪𝘯 𝘮𝘦𝘵𝘳𝘪 𝘤𝘶𝘣𝘪 𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘭𝘢 𝘭𝘦𝘵𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘮𝘢𝘵𝘪𝘤𝘢 𝘦 𝘱𝘳𝘦𝘤𝘪𝘴𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘔𝘪𝘯𝘤𝘪𝘰), potrebbe finalmente fornirci una visione più chiara degli apporti subacquei, che sono ancora poco o nulla conosciuti, eccetto per la fonte Boiola a Sirmione.
𝙋𝙚𝙧 𝙘𝙪𝙧𝙞𝙤𝙨𝙞𝙩𝙖’ 𝙫𝙞 𝙡𝙖𝙨𝙘𝙞𝙤 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙡𝙞𝙣𝙠 𝙙𝙞 𝙪𝙣 𝙢𝙞𝙤 𝙖𝙥𝙥𝙧𝙤𝙛𝙤𝙣𝙙𝙞𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙨𝙪𝙡𝙡𝙖 𝙛𝙤𝙣𝙩𝙚 𝘽𝙤𝙞𝙤𝙡𝙖 (presente in questo sito), 𝙥𝙚𝙧𝙘𝙝𝙚’ 𝙚’ 𝙙𝙖𝙫𝙫𝙚𝙧𝙤 𝙞𝙣𝙩𝙚𝙧𝙚𝙨𝙨𝙖𝙣𝙩𝙚 𝙨𝙘𝙤𝙥𝙧𝙞𝙧𝙚 𝙙𝙖 𝙙𝙤𝙫𝙚 𝙣𝙖𝙨𝙘𝙚: https://www.filippogavazzoni.it/…/la-storia-della…/
Infatti, proprio in questi periodi, in cui non vi è evaporazione della superficie, se fossimo a conoscenza delle portate di tutti gli immissari del Lago di Garda, potremo definire per differenza in entrata/uscita, i reali apporti subacquei, oggi solo stimati con un 10/20% del volume in entrata. (Perna-1992).
In un ottica di conoscenza approfondita, guardando consapevolmente verso il futuro e valutando i cambiamenti in corso, questo “casella vuota” mi pare debba essere colmata, in quanto fondamentale conoscenza scientifica del Lago di Garda, che ha evidentemente ancora tante, forse troppe cose da rivelare.