La rimonta delle Anguille nel Lago di Garda

La rimonta delle Anguille verso il Lago di Garda…un’impresa a dir poco 𝙀𝙋𝙄𝘾𝘼!!
La settimana scorsa, durante i lavori di manutenzione del Canale Virgilio, le sue portate sono state ridotte praticamente a zero e si sono potute così osservare varie Anguille tentare la risalita controcorrente, nella poca acqua rimasta.
È da fine anni ’50 infatti, ovvero da quando è stato eretto l’Edificio Regolatore del Lago di Garda (la diga di Salionze), che le Anguille non riescono più ad entrare naturalmente nel Garda durante la loro risalita dal mar Adriatico, passando dal Fiume Po e dal Mincio.
Da allora infatti si è provveduto ad immetterle artificialmente con i secchi, proprio per bypassare la diga, che per loro di fatto é diventata uno sbarramento impossibile da superare.
Certo, ci sarebbe da valutare la collocazione di una “scala di rimonta”, proprio per agevolare questo naturale passaggio, come già auspicava l’ittiologo Enzo Oppi negli anni ’70, ma allo stesso tempo bisognerebbe anche valutare quale impatto questa scala di rimonta potrebbe avere oggi per altre specie ittiche con carattere di invasività, es: il Siluro.
Non sono a conoscenza di “scale di rimonta” selettive per determinate specie, magari esistono, ma onestamente ancora non ne sono a conoscenza, ma é una cosa che approfondirò.
A me pare comunque un miracolo che queste Anguille riescano a superare così tante difficoltà, tra sbarramenti e habitat compromessi, dal Delta del Po fino ad arrivare alle porte del Lago di Garda.
É un istinto incredibile che le guida attraverso un reticolo vastissimo di canali irrigui e fiumi…é letteralmente un’impresa epica.