Come si reggeva in piedi anticamente il comune di Peschiera del Garda?
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Come si reggeva in piedi anticamente il comune di Peschiera del Garda?
In buona parte con le “peschiere”.
Era proprio Peschiera a rappresentare la zona piú ambita per la pesca sul Lago di Garda, grazie alla sua zona di confine tra lago e fiume.
Qui vi erano numerosissime peschiere(in foto), costruite e acquisite inizialmente soprattutto dalle comunità e monasteri ecclesiastici di tutto il Lago, come Garda, Bardolino, Sirmione fino a Verona, a partire dalla caduta dell’Impero Romano.
Il comune di Peschiera, nei secoli, riuscì poi pian piano ad acquisire queste proprietà insistenti sul proprio contesto territoriale, affrancandosi dalla povertà e da un ruolo subalterno sulle concessioni di pesca.
Le “peschiere” erano certo le più redditizie per le casse comunali, ma fruttava anche il fondego del vín, dell’hortalia, dei molini terragni e non.
Fruttava come una peschiera anche il passaggio a pedaggio sul ponte del Canale di Mezzo.
Il tutto innescava una economia abbastanza solida.
Con l’editto napoleonico nei primi dell’800, vennero confiscati i beni alla chiesa e Peschiera poté venire in possesso di ulteriori peschiere che da secoli stazionavano sulle proprie acque.
Il Comune riuscì poi a conservarle anche sotto il dominio Asburgico.
Infine i lavori di scavo del sedime del Fiume Mincio nel ‘900 cancellarono ogni traccia di queste costruzioni azzerandone le rendite…ma da lì a poco arrivò il turismo a raccogliere il testimone.
#welovepeschiera
In disegno la struttura di una peschiera Arilicense, la “Razol” del 1692. (ASVr, Disegni, VIII vari,n°657). Dal libro “Le antiche peschiere di Peschiera del Garda” di Vedovelli, Gaggia, Miele e Sala.