L’entrata in funzione del depuratore del Garda

L’entrata in funzione del depuratore del Garda

1981…entra in funzione l’impianto centralizzato di depurazione delle acque reflue per le due sponde gardesane, veneta e lombarda.
L’impianto si colloca sulla sponda sinistra del Mincio, in loc. Paradiso, a Peschiera del Garda, occupando una superficie di oltre 50.000 metri quadrati, rendendosi efficiente per 330.000 abitanti equivalenti.I primi comuni ad allacciarsi al nuovo depuratore di Peschiera del Garda furono Peschiera ovviamente e Pacengo.
Tra il 1985 e 1986 arrivarono anche Costermano, Garda, Bardolino, Affi, Cavaion, Lazise, Castelnuovo e Valeggio, insieme a quelli della sponda lombarda, ovvero Sirmione e Desenzano. In seguito, nel 1989 si allacciarono i comuni della Valtenesi, quindi Manerba, Padenghe, San Felice, Soiano, Polpenazze e Puegnago ed i restanti ad eccezione di Limone e la zona trentina.Nella zona a sud del Golfo di Salò i reflui sono collettati nella linea Desenzano-Sirmione-Peschiera.
Tra Salò e Gargnano invece sono raccolti in un sito presso Toscolano e successivamente, attraverso la sub-lacuale, portati sulla sponda veneta-veronese e infine e Peschiera.
Da Malcesine a Peschiera, come per la sponda lombarda anche se divisa in due blocchi, i reflui scorrono in condotte a diametro crescente da nord verso sud.Prima di questo sistema “centralizzato” molti comuni avevano piccoli impianti di pre-trattamento delle acque nere che scaricavano a lago.
Oggi sappiamo benissimo che lo scarico a lago dei reflui, seppur trattati, non è assolutamente idoneo, in quanto il tempo di ricambio idrico gardesano si aggira intorno ai 27 anni, il più lungo di tutti i laghi alpini e prealpini italiani e quindi l’accumulo e la sedimentazione di componenti come azoto e fosforo non risulta compatibile con il naturale ricambio.
In questi ultimi periodi ho cercato di capire quanto più possibile rispetto il sistema di depurazione gardesana, in quanto ha rappresentato l’ago della bilancia rispetto la possibile evoluzione del Lago di Garda verso l’eutrofia delle sue acque, scongiurata a partire dal 1981, anno di entrata in funzione del depuratore di Peschiera del Garda e consolidata dopo il 1989.In futuro il nuovo sistema di collettamento e l’ammodernamento di nuovi impianti di depurazione non faranno altro che tendere ulteriormente all’eccellenza, andando ad aiutare un sistema che da 40 anni lavora costantemente e con numeri sempre in aumento.
Ricordo che nel 1986 le presenze turistiche totali sul Garda erano 7.890.761, nel 1991 12.384.685 (+64% rispetto il 1986) e nel 2019 oltre 24.000.000…e il depuratore, per la sua capacità “modulare” , ha sempre garantito la massima funzionalità.Gli impianti di depurazione biologici hanno una grandissima valenza ambientale, ma spesso vengono visti come fonte di problemi, quando invece i problemi, di fatto, li risolvono.Ho avuto modo di essere al fianco e ascoltare ingegneri e professori universitari, in visita al depuratore di Peschiera, restare sorpresi rispetto la qualità ed efficienza con cui questo sistema lavora e dalla sua gestione.
Una platea tecnicamente eterogenea, però concorde assolutamente sulla qualità operativa del depuratore, che hanno definito una eccellenza.Un depuratore, sebbene nessuno lo vorrebbe, almeno non nel proprio paese, rappresenta invece un punto d’onore a mio parere, in quanto se non fosse stato per il depuratore di Peschiera il Lago di Garda non sarebbe oggi il Lago più pulito d’Italia, un’eccellenza europea per qualità delle acque, come testimoniato dalla comunità scientifica internazionale.Se non ci fosse stato il depuratore, tutto il comparto agricolo mantovano non godrebbe oggi di una risorsa idrica di tale eccellenza per l’irrigazione, così come il turismo non avrebbe potuto godere, negli anni, di una “spinta” costante e continua come destinazione d’eccellenza.
La recente classificazione di ARPAV (bandiera blu) rispetto le acque di balneazione su tutta la sponda veneta e altrettanto leggo, per la sponda bresciana, va a testimonianza di quanto scritto.Bisognerebbe ragionare più serenamente ed in modo lungimirante sulle modalità e sistemi di depurazione, cercando anche di comunicare in modo chiaro cosa è realmente un depuratore e quali problemi di fatto risolve.
Quanto scritto in merito all’evoluzione del depuratore di Peschiera del Garda é tratto dal testo “La Risorsa Idrica” redatto a cura di Pierlucio Ceresa, segretario generale della Comunità del Garda, dagli atti del Convegno di Brescia, 3 giugno 1994 e Desenzano 4 giugno 1994.
Ringrazio inoltre Franco Lanfredi per questa magnifica foto che ritrae il depuratore, il Fiume Mincio, Peschiera e il Lago di Garda.#contrattodilagodelgarda