Primo ottobre 1944, il bombardamento del Ponte Asburgico, oggi Setteponti

Primo ottobre 1944, il bombardamento del Ponte Asburgico, oggi Setteponti
Primo ottobre del 1944…
19 aerei bombardano i Setteponti.
Vengono sganciate 33 bombe che distruggono quel magnifico ponte doppio, ferroviario e carraio, realizzato dall’Impero Asburgico nell’800.
Come si vede nelle prime due foto, dove il cerchio con i puntini bianchi indica dove caddero le bombe, per quanto efficaci, non andarono proprio tutte a segno.
Caddero infatti anche in prossimità del ponte, nella zona oggi occupata dalla Lepanto Yacth, vicino alla Remiera Peschiera, radendo al suolo le isolette sul Fiume Mincio, insieme al Regio Stabilimento Ittiogenico che sorgeva su una di esse, lesionando in più punti la Cortina Cantarane, con le voragini che ancora oggi possiamo vedere.
Oggi rimane qualcosa del Ponte Asburgico?
Fondamentalmente il ricordo…che resta in vita anche grazie a post come questo, oltre a qualche spezzone di video girato ante guerra, varie immagini, foto e planimetrie.
C’è da dire però che qualcosa si può ancora toccare con mano…non tutto è andato distrutto.
Nel 2020 infatti, grazie all’acqua eccezzionalmente cristallina del Lago di Garda, abbiamo potuto vedere e fotografare nitidamente quelli che sono i resti di alcuni basamenti minori del Ponte Asburgico, quelli che sostenevano il piano sottostante carraio (quartultima e terzultima foto).
Successivamente, grazie all’Associazione Sub Club Peschiera, li abbiamo potuti fotografare sott’acqua, come si vede invece nelle ultime due foto.
Potrà mai ritornare ai fasti di un tempo?
Credo proprio di no…ma non si può mai dire cosa succederà in futuro!!
Questo ponte era un monumento, di una bellezza ed eleganza certamente meritevole di qualche approfondimento…mai dire mai.
Nel frattempo però, grazie alla Regione Veneto, che ha investito nella realizzazione della Ciclabile del Garda, verrà finanziato il progetto, dall’idea originaria dell’arch. Federico Signorelli, che ricollegherà il destra e sinistra Mincio, come prima del ’44, grazie alla ciclopedonale che “ripercorrerà” proprio il sedime del vecchio Ponte doppio Asburgico.
Intanto, appena terminati i lavori di recupero della “passeggiata Montagni”, collocherò un sistema di pannelli informativi proprio a ricordare, anche con alcune foto che vedete qui pubblicate, quella parte di storia che, seppur andata quasi completamente distrutta, ci appartiene.